perchè?

Questo Blog è un luogo di scambio sempre accessibile nonstante le distanze fisiche che dividono chi frequenta l'Accademia di Belle Arti, gli studenti dell'ISAC di Cordenons (PN) che partecipano ad un'attività creativa e didattica con il nostro aiuto e supporto e gli altri partecipanti alla manifestazione.
Vorremmo fosse uno spazio in continuo cambiamento per condividere idee e progetti di tutti coloro che hanno partecipato, partecipano e parteciperanno alla manifestazione "Il Bosco incantato sulle Vie dei Mulini" e Artigianato Vivo a cura dell’associazione la Via dei Mulini e del Circolo Culturale "Al Mazarol".
Qui possiamo consigliarci, confrontarci e condividere progetti ed idee da realizzare durante la manifestazione del 25 Aprile a Cison Di Valmarino (TV) e gli altri momenti curati dall'associazione nel corso dell'anno.

Tali progetti necessitano di essere discussi per crescere e migliorare e la partecipazione al Blog è utile per tutto ciò...vi invitiamo a progettare, postare, chiedere e dare consigli!
Scansioniamo i progetti, esponiamoli a parole, fotografiamoli, chiediamo consigli sui materiali e tecniche...il lavoro che realizzeremo cresce qui!

Da quest'anno la creazione di un nuovo gruppo di lavoro dell'Atelier di Decorazione B ha permesso di ampliare le attività che svolgiamo: oltre alle installazioni ambientali ci stiamo occupando di laboratori didattici per i bambini su temi importanti per la comunità di Cison di Val Marino come il rispetto, la comprensione e la simbiosi con l'ambiente naturale attraverso la creatività. Ma non solo.

Tenete d'occhio il blog per le news

martedì 27 aprile 2010

"Cosa dentro cosa?" Laboratori didattici 25 Aprile 2010

Lo scorso anno la nostra compagna di corso Giulia Buono ha portato la sua classe della scuola media di Conegliano, ideando una lezione sul posto.
Aveva l'esigenza di mostrare come la natura costruisca secondo determinate regole che non sono quelle idealizzate della geometria euclidea, queste "regole" sono i frattali e la serie di Fibonacci:

un frattale è un oggetto che si ripete nella sua struttura allo stesso modo su scale diverse, ovvero che non cambia aspetto anche se visto con una lente, frattali sono il cavolo romano, i gusci delle lumache e di molti molluschi, perfino le montagne

la serie di Fibonacci determina le lunghezze decrescenti delle nostre ossa (il rapporto fra le falangi delle dita ad esempio) oppure in numero di biforcazioni di un albero che cresce..

cose difficili? più da spiegare che da vedere in realtà..infatti siamo abituati a rilevare in maniera molto naturale questo modus operandi della natura solo che ne siamo poco coscenti..
Noi abbiamo pensato di partire da qui per ad un'attività dedicata ai bambini della scuola elementare di Ciosn, con l'aiuto del Maestro Amedeo, ispirata a Bruno Munari e ai timbri con le verdure, se guardate indietro nel blog potete vedere alcune cose tratte dal libro "Rose nell'insalata"

Alcuni cavoli e altre verdure rimandano a cose ben più grandi..abbiamo fatto si che attraverso il gioco e la grafica i bambini rilevassero queste somiglianze.
Questo anche attraverso una specie di gioco delle coppie con immagini stampate cha abbiamo preparato per loro: immagini "ambigue" di visioni aeree che sembrano alberi o sistemi venosi e tessuti, cellule o piante al microscopio che sembrano fiori.

E' seguita quindi una fase in cui i bambini hanno giocato timbrando le verdure e osservato a cosa assomigliassero le forme grafiche "nascoste" nei frutti della terra.





Una seconda parte del laboratorio si è incentrata sulla ricerca di piccoli scorci e situazioni in cui i bambini potessero letteralmente "infilarsi"... una specie di immersione nei micromondi presenti nel bosco: un gioco su come il mondo sia "fatto in scala" e la predominanza sulla natura sia solo un'illusione in quanto tutte le dimensioni sono relative.

Propedeutico a questa seconda parte è stato il racconto animato di Marilisa Trevisiol, una professionista che si è formata nell'Atelier di Decorazione B.
Il racconto divertente "Voglio i miei Pidocchi" (Pef. Edizioni EL) narra di un bambino che scopre un micromondo fra i suoi capelli quando i suoi pidocchi diventano i suoi migliori amici



Ci siamo rimpiccioliti e stampati in modo da poter diventare dei minuscoli abitanti del bosco..
sono stati poi i bambini a creare dei microinsediamenti attraverso l'osservazione e l'individuazione di luoghi altrimenti "invisibili" nel bosco..resi palesi da questo gioco..lasciando sul luogo delle micro installazioni molto divertenti.

venerdì 19 marzo 2010

Taleto di Milete


I primi passi della filosofia sono stati compiuti nelle colonie della Ionia, sulle vivaci coste dell’Asia Minore (l’attuale Turchia), come Mileto ed Efeso. Se le città del continente, lontane dal contatto con altre popolazioni, rimasero chiuse e vincolate all'orizzonte cosmico e religioso tradizionale, le città coloniali lambite dal mare sono invece caratterizzate da un maggior dinamismo anche sul piano intellettuale. Il fatto stesso che fossero terre di confine (e quindi a contatto con credenze e costumi diversi) contribuì a fare di queste aree zone in cui era molto sentito il problema della propria identità e della posizione del mondo. Un modo per risolvere questo problema può essere rintracciato nella ricerca di ciò che rende il mondo, al di là della varietà delle sue manifestazioni, una totalità unitaria. Aristotele (Metafisica, I) ci presenta proiettato in questa ricerca il presocratico Talete, il primo filosofo che la storia ricordi. Leggiamo dunque la sua preziosa testimonianza:

"La maggior parte di coloro che primi filosofarono pensarono che princípi di tutte le cose fossero solo quelli materiali. Infatti essi affermano che ciò di cui tutti gli esseri sono costituiti e ciò da cui derivano originariamente e in cui si risolvono da ultimo, è elemento ed è principio degli esseri, in quanto è una realtà che permane identica pur nel trasmutarsi delle sue affezioni. E, per questa ragione, essi credono che nulla si generi e che nulla si distrugga, dal momento che una tale realtà si conserva sempre. E come non diciamo che Socrate si genera in senso assoluto quando diviene bello o musico, né diciamo che perisce quando perde questi modi di essere, per il fatto che il sostrato – ossia Socrate stesso – continua ad esistere, cosí dobbiamo dire che non si corrompe, in senso assoluto, nessuna delle altre cose: infatti deve esserci qualche realtà naturale (o una sola o piú di una) dalla quale derivano tutte le altre cose, mentre essa continua ad esistere immutata. Tuttavia, questi filosofi non sono tutti d’accordo circa il numero e la specie di un tale principio. Talete, iniziatore di questo tipo di filosofia, dice che quel principio è l’acqua (per questo afferma anche che la Terra galleggia sull’acqua), desumendo indubbiamente questa sua convinzione dalla constatazione che il nutrimento di tutte le cose è umido, e che perfino il caldo si genera dall’umido e vive nell’umido. Ora, ciò da cui tutte le cose si generano è, appunto, il principio di tutto. Egli desunse dunque questa convinzione da questo fatto e dal fatto che i semi di tutte le cose hanno una natura umida e l’acqua è il principio della natura delle cose umide". (Aristotele, Metafisica 983 b)

Egli nacque e visse a Mileto tra il settimo ed il sesto secolo a.C. e probabilmente non scrisse alcuna opera. La figura di Talete sfumò ben presto nella leggenda: su di lui vi sono parecchie testimonianze. Platone, per esempio, afferma che Talete era stato abilissimo nell'escogitare espedienti tecnici, mentre lo storico Erodoto ci racconta che Talete progettò e realizzò un canale per deviare un fiume dal suo corso e farlo rientrare più avanti nel suo alveo. Sempre Erodoto gli attribuisce la predizione di un'eclissi solare, più precisamente quella del 585 a.C., ed una grande abilità come consigliere politico. Altri autori (di epoche successive) fanno risalire a Talete la dimostrazione di alcuni teoremi di geometria, ma pare difficile che siano effettivamente suoi: tra questi ricordiamo la proposizione che il cerchio è dimezzato dal diametro, che è dimostrabile tramite la sovrapposizione delle due metà. Anche per quel che riguarda l'eclissi solare, è davvero difficile che Talete l'abbia intuita tramite complessi calcoli matematici, che all'epoca non erano in grado di effettuare neppure gli astronomi babilonesi. Pare che Talete, durante la sua permanenza egiziana, riuscì pure a misurare l'altezza delle piramidi tramite le loro ombre. Nel Teeteto, Platone racconta che Talete, per contemplare le meraviglie del cielo, cadde in un pozzo e una donna lo derise per il fatto che voleva guardare il cielo lui che non vedeva neppure cosa c'era per terra. Aristotele nella Politica narra che Talete, grazie alle sue conoscenze astronomiche e metereologiche, previde un abbondante raccolto di olive, fece incetta dei frantoi e in questa situazione di monopolio ricavò ingenti guadagni. Stando a quel che Aristotele sostiene, in veste di storico della filosofia, nel primo libro della Metafisica, Talete è il capostipite della ricerca delle cause (aitiai) e del principio (arch) da cui sarebbe scaturita l’intera realtà nelle sue manifestazioni. Per lui tutto, in ultima istanza, è costituito da acqua. Non sappiamo esattamente che cosa Talete intendesse con questa affermazione, ma possiamo immaginarlo. Probabilmente aveva in mente, per esempio, il ghiaccio, il vapore, l'umidità... Insomma, egli non poteva non notare l’assoluta centralità dell’acqua nella vita. Egli osservò poi che il cibo degli esseri viventi è in buona parte costituito da acqua, così come i semi degli esseri viventi sono umidi. E' anche possibile ipotizzare perchè Talete scelse proprio l'acqua come principio: intanto, come abbiamo appena detto, essa si trova praticamente ovunque, ma poi ha delle caratteristiche che la rendono ideale come principio esplicativo della realtà: è incolore, inodore, insapore... In altre parole l'acqua non ha caratteristiche e quindi può assumerle tutte. Per individuare un principio generalmente si scelgono cose che abbiano il minor numero possibile di caratteristiche: l'acqua per Talete, l'aria per Anassimene. Talete affermò che la Terra galleggiasse sull'acqua: secondo la concezione dell'epoca vi era un immenso Oceano, una Terra tonda e delle acque interne: su quest' Oceano infinito galleggiava, secondo le credenze dell'epoca, la Terra. In Talete riscontriamo un forte influsso orientale: l'idea che la Terra galleggiasse sull'Oceano era presente in diversi miti dell'Oriente. Per di più, come detto, sappiamo che lui stesso soggiornò in Egitto e probabilmente lì ebbe modo di assimilare questi miti. Però Talete non si accontenta di accettare la tradizione mitologica, ma da buon filosofo argomenta le sue tesi. Per lui l'acqua è sia sostanza (ciò che sta sotto, in Greco upokeimenon) sia essenza (ciò che effettivamente è, in Greco ousia): sotto il mutamento continuo (ghiaccio, vapore, umidità...) la sostanza rimane sempre la stessa: è sempre acqua. Con Talete cominciano a farsi sentire i primi cenni di astrazione, ma è ancora molto legato al mondo concreto: è infatti interessante notare che la parola upokeimenon (la sostanza, ciò che sta sotto) avrà sì voluto significare in senso astratto che l'acqua nel corso dei suoi mutamenti rimane sempre acqua, ma era pregna di significati concreti: concretamente, infatti, la terra, secondo Talete, galleggiava sull'acqua e di conseguenza l'acqua sta sotto alla terra (il termine upokeimenon viene preso alla lettera). A noi risulta strana questa mistura di concreto e astratto, ma all'epoca doveva essere normalissima. Però verrebbe da chiedere a Talete: se la terra galleggia sull'acqua, l'acqua su cosa galleggia? senz'altro Talete avrebbe risposto che essa è il principio e perciò non vi è risposta. Nella Metafisica Aristotele, ad un certo punto, dice - a riguardo dell'identificazione dell'acqua come principio - che forse Talete si è formato questa opinione vedendo che il nutrimento di tutte le cose è umido e che perfino il caldo deriva dall'umido e vive di esso: pare interessante, oltre al termine "forse" che denota un'ipotesi personale di Aristotele, il fatto che si parli di principio di "tutte le cose". Si può avanzare un'obiezione: l'acqua non è il principio di tutte le cose, ma solo degli esseri viventi. Va subito precisato che concetti che per noi sono distinti, ai tempi di Talete non lo erano: non avevano distinzione tra mondo vivente e mondo non vivente: noi l'abbiamo perchè siamo avvantaggiati da strumenti tecnici. In mancanza di strumenti scientifici, la prima cosa che viene spontaneo fare per capire quali esseri sono viventi è osservare il movimento, la capacità di muoversi (Platone stesso definirà la vita come qualcosa che si muove da sè). Se cogliamo nel movimento la distinzione tra vivo e non vivo (che è la distinzione più ovvia che ci sia), di conseguenza dovremmo attribuire a tutto il mondo, sebbene non nella stessa misura, la vita. Spieghiamo il perchè servendoci di un esempio: anche una penna, se lanciata, si muove. Dunque l'atteggiamento di Talete era di attribuire vita alla materia: si parla a tal proposito di "ilozoismo" (dal greco ulh, materia + zwa, animali). In realtà si tende ad evitare questa parola perchè suggerisce che partendo dall'idea di materia inerte Talete e gli altri materialisti le abbiano attribuito la capacità di movimento e quindi la vita: per Talete, invece, la materia si è sempre mossa. Una testimonianza ci dice che Talete, che fu il primo ad occuparsi di elettricità, affermò che il magnete fosse vivo perchè in grado di far muovere le cose (infatti attrae il ferro) e che avesse un'anima. Viene da chiedersi perchè Talete parli proprio del magnete e non in generale della materia. La risposta è che questi filosofi presocratici, per dimostrare, partivano da situazioni chiare per tutti (come il fatto che il magnete sposti il ferro) per poi estenderle all'intera realtà. Voleva dimostrare che la vita non c'è solo negli esseri viventi, e per farlo si serve dell'esempio più chiaro e comprensibile per tutti. Egli si serve della generalizzazione dell'esperienza: osserva attentamente la realtà e ciò che ha osservato in determinati casi particolari lo estende. Per Talete, così come l'animale fiuta il cibo e si avvicina, così il magnete sente il ferro e si avvicina. Talete affermò pure che "tutto è pieno di dei": sembra un'affermazione religiosa, il che per un filosofo sarebbe strano. In realtà risulta evidente che il principio è la trascrizione in termine filosofico della divinità, in quanto principio è ciò da cui tutto deriva: dire che tutto è pieno di dei è lo stesso che dire che tutto è pieno di acqua. Come accennavamo, Talete, oltrechè filosofo, fu anche grande matematico: calcolò l'altezza delle piramidi sfruttando l'ombra da esse proiettata ed elaborò il celebre teorema che porta il suo nome. Il teorema di Talete dice che un fascio di rette parallele determina su due trasversali insiemi di segmenti proporzionali. Talete muove dalla convinzione che l’arch, ovvero il principio da cui tutto deriva, sia l’acqua e – come poc’anzi notavamo - dalla convinzione secondo cui l’acqua sarebbe alla base di ogni realtà, fa addirittura conseguire la tesi – che a noi non può strappare un sorriso – secondo cui la Terra stessa galleggerebbe sull’acqua e si troverebbe pertanto in un equilibrio precario. Aristotele, con la curiosità filosofica che lo contraddistingue, prova anche a domandarsi come possa essere la concezione propria di Talete dell’acqua come causa materiale: pur in assenza di certezze (il che è testimoniato dal "forse" che Aristotele premette alla propria constatazione), non si può escludere che Talete sia addivenuto alle sue note conclusioni partendo dall’osservazione che l’umido sta alla base di ogni cosa - perfino del caldo – e che i semi stessi, da cui nasce la vita, sono anch’essi umidi. Da ciò ben si evince come Talete si basasse, nel proprio procedere filosofico, soprattutto sull’osservazione diretta dei fenomeni. Aristotele sembra anche suggerire, in certa misura, che Talete, nella formulazione delle proprie tesi, tenesse conto di quella tradizione mitica – cantata nei poemi di Omero e di Esiodo – in cui Oceano e Teti non erano che i progenitori del mondo: in questo senso, Talete avrebbe sostenuto la stessa tesi dei poeti, ma da essi si sarebbe differenziato per aver dismesso la veste teologica e mitica e per aver indossato quella ipercritica della filosofia. Fare di Talete un razionalista nell’accezione moderna – affermatasi da Cartesio in poi – sarebbe però sbagliato, anche perché su di lui influiscono concezioni animistiche che lo inducono a ritenere vivo il magnete – perché capace di muoversi in presenza del ferro – o ad affermare enigmaticamente che "tutto è pieno di dei" (frase facilmente convertibile in: "tutto è pieno d’acqua"). Anche se Aristotele trascura questo aspetto, noi possiamo tentare di spiegare l’importanza da Talete concordata all’acqua facendo riferimento alla particolare zona in cui egli è vissuto: Mileto era una città marinara, in cui l’acqua era di fondamentale importanza per i traffici e, dunque, per la sopravvivenza dei suoi cittadini. Una domanda destinata a restare senza risposta è se Talete abbia avuto discepoli e, in tal caso, se Anassimandro di Mileto rientrasse nella sua cerchia. Pare assai improbabile (anche se non escludibile) che ciò sia possibile, anche perché nel VII secolo a.C. non abbiamo testimonianze sull’esistenza del rapporto di discepolato; ciò non toglie, tuttavia, che Anassimandro abbia potuto frequentare Talete e prestare ascolto ai suoi insegnamenti.

venerdì 12 febbraio 2010

Munariziamo?

allora per i laboratori guardate qua..si parlava di coincidenze che non sono coincidenze e di leggi interne della natura...guardate i timbri fatti con le verdure di Munari:



i cavolini sono alberi!!
inoltre c'è un altro bel libro sempre di Munari sulle Ikebana fatte con le cose trovate!!
il muschio composto in un vassoio e guardato con la lente diventa un bosco!!

martedì 19 gennaio 2010



Jacob’s Ladder, 1977, Documenta 6, Kassel, Estate of Gordon Matta-Clark e David Zwirner, New York.

L'amico cervo può assumere una moltitudine di forme interessanti

lunedì 18 gennaio 2010




Mitologia induista

Nella mitologia induista, secondo l'upaniṣad Aitareya, la dea Sarasvati assume la forma di un cervo rosso chiamato Rohit. Dea della conoscenza, Sarasvati insegnò agli uomini come usare la pelle del cervo per fare abiti o tappeti su cui sedersi.

Un cervo dorato ha un ruolo importante nel poema epico Ramayana: durante l'esilio nella foresta, Sita, la moglie di Rama, vide un cervo dorato e chiede a Rama e Lakshmana di catturarlo per lei. In realtà il cervo era il demone (rakshasa) Maricha, che aveva assunto forma di cervo per allontanare Rama e Lakshmana da Sita, in modo che suo fratello Ravana la potessa rapire.





Mitologia celtica


I popoli celtici insulari consideravano il cervo un animale soprannaturale. In Irlanda, An Chailleach Bhéarach: "la Vecchia Signora di Beare", assumeva la forma di un cervo per evitare la cattura (Beare è un'isola al largo della Contea di Cork). Altre figure della mitologia celtica come Oisín, Flidais e Sadbh avevano connessioni con il cervo



Huicholes


Presso gli Huicholes del Messico il "cervo magico" rappresenta sia il potere del granoturco di sostenere il corpo, sia quello del peyote di sfamare ed illuminare lo spirito. Animali come l'aquila, il giaguaro, il serpente ed il cervo sono di grande inmportanza nelle culture indigene messicane; ognuno di questi animali, comunque, ha un significato speciale per una specifica tribù, alla quale conferisce alcune delle sue qualità. Presso gli Huicholes a detenere tali peculiarità è il cervo. Il loro carattere tende così ad essere leggero, flessibile e ironico; per tener fede a queste loro tradizioni, gli Huicholes hanno evitato guerre e lotte contro gli spagnoli o il governo messicano. Gli Huicholes cacciano e sacrificano il cervo nelle loro cerimonie: fanno offerte al cervo del granoturco per avere benefici nei raccolti, ed al cervo del peyote per ottenere guida spirituale ed ispirazione artistica


http://it.wikipedia.org/wiki/Cervo_(mitologia)

"Il cervo è il simbolo della rigenerazione vitale, per il rinnovarsi periodico delle sue corna, che sono paragonate anche ai rami degli alberi per il loro valore allegorico di sviluppo e di unione tra le forze superiori e quelle inferiori. Quindi le corna sono il simbolo della longevità e del ciclo delle rinascite successive. Nella leggenda greca di Ciparisso, la morte del cervo è all’origine del cipresso, simbolo dell’immortalità e dell’eternità. Da tempi antichissimi nell’area circumpolare il cervo è associato al simbolismo del sole e della luce, incarnandone gli aspetti di creazione e civilizzazione. Il cervo è contrapposto nel simbolismo al toro, elemento della forza cieca generatrice e tipico delle precedenti civiltà matriarcali. Il cervo in questa contrapposizione assume l’emblema di animale tipico della civiltà indoeuropea. È il principio paterno che si scontra con la “civiltà della madre”; la virilità olimpica contro il mito taurino e materno della fecondità. In Grecia era consacrato a dei della purezza e della luce, come Apollo e Atena. Nella tradizione germano-scandinava, il cervo riveste un carattere negativo, visto come principio malefico poiché tenta di distruggere l’albero originario. Secondo una leggenda quattro cervi brucano incessantemente i nuovi germogli del frassino Yggdrasil, per indebolirlo e impedirgli di crescere rigoglioso."

http://www.mitiemisteri.it/esoterismo/animali/cervo.html

sabato 16 gennaio 2010

la divinità cisoniana

allora l'idea della giulipuono ha come sempre aperto un vaso di pandorO

ci sono varie cose che mi fanno pensare:
intanto Miyazaki la sa lunga e parlando con Enrico è venuto fuori che le divinità giapponesi hanno forme incredibili...quindi si potrebbe studiarle..sicuramente il diocervo ha origine da qualche iconografia mitologica..
la cosa bella è che terribilmente vicino al rapporto con la natura che a Cison tanto ci preme di comunicare!

inoltre il mio cervellino va subito alle Vie dei Canti di Chatwin e al libro che io e te giulibuono leggemmo con gusto lo scorso anno Camminare come pratica estetica di Francesco Careri.





Le divinità aborigene infatti sono appartententi a questa realtà.. ma accessibili attraverso il Sogno..e sempre legate a dei luoghi
così si trovano montagne, torrenti, fianchi di valli e alberi che sono divinità in quanto legate fra di loro a delle storie tramandate per via orale, storie che contemplano sempre uno spostamento, un percorso fra le parti..
non so se mi son spiegata bene!
però insomma sarebbe bello battere anche questa strada col diocervo



poi come diceva Enrico abbiamo tutta la mitologia degli esseri misteriosi tipo lo Yeti e tutti coloro che facendo da tramite con la dimensione naturale sono sono stati perseguitati, come i Benandanti (e qua ci vorrebbe Frengo) e i lupi


martedì 12 gennaio 2010

Nuovo progetto.


Ciao,
poichè con la Silvia mi sto occupando di miti e leggende metropolitane e beffe mediatiche e fanfaronate pensavo che sarebbe bello lavorare a livello immaginario conferendo un'aura più leggendaria al bosco di Cison creano un personaggio mitico e un po' inesistente che mi sarebbe piaciuto ispirare al Dio Cervo (non è una bestemmia) del cartone di Miazaki o come mizzeca si scrive, ricorrendo per la creazione di tale cratura alla persona di Depol, opportunamente trattata a livello di costumistica e di trucco, che si aggiri per i boschi incominciando a far parlare della sua misteriosa quanto ambigua presenza votata al salvataggio degli antichi mulini e creando di fatto l'opera più immateriale, e quindi ecologica, che possa esistere in assoluto, essendo di aria fritta che può inquinare al limite a livello logico le membrane cervicali della popolazione ivi presente.
Materiali necessari:
-Depol
-pelliccia per rivestire Depol
-uno o più corni che si possono ottenere facendo il calco di quello a disposizione a decorazione

lunedì 11 gennaio 2010

e i mandala con le foglie?


preso atto del fatto che se piove e tira vento siamo del gatto
non sarebbe male trasformare i ragazzi in piccoli Walden e metterci a raccogliere cosine nella selva

Alla Giuliabuono quest'anno piacciono le bandierine




Cisoniamo 2010




nuove idee?
dai buttate su un po di materiali..nei primi deliri si pensava a dei mandala fatti con materiali di recupero...da reperire da modidi a UD (ovvero qui:) un posto meraviglioso che gestisce scarti di ogni tipo da usare per laboratori didattici con i ragazzi!
Sarebbe anche collegabile al discorso sui frattali che abbiamo affrontato lo scorso anno grazie alla giulia buono con i suoi giovani studenti

scaccia spiriti


scaccia spiriti
Inserito originariamente da Lavaleria °__°

tana abusiva


tana abusiva
Inserito originariamente da Lavaleria °__°

albero del pane


albero del pane
Inserito originariamente da Lavaleria °__°

albero del pane


albero del pane
Inserito originariamente da Lavaleria °__°

albero del pane


albero del pane
Inserito originariamente da Lavaleria °__°

mulini


mulini
Inserito originariamente da Lavaleria °__°

canalette sul Rujo


canalette sul Rujo
Inserito originariamente da Lavaleria °__°

mulino


mulino ad acqua
Inserito originariamente da Lavaleria °__°

campane e cuciari


campane
Inserito originariamente da Lavaleria °__°

campane in bamboo


campane in bamboo
Inserito originariamente da Lavaleria °__°

giovedì 30 aprile 2009



ci-siamo stati

mercoledì 22 aprile 2009

ci siamo

martedì 21 aprile 2009

domenica 19 aprile 2009

Musica a frattali

http://www.fractal-vibes.com/fm/

sabato 18 aprile 2009

PATATA-ENERGIA


Lancio un'idea classica per un'attività/dimostrazione lampo per intrattenere i ragazzetti: la magia della batteria con le patate! che dite?
http://www.frattali.it/

Sito semplice e gradevole sui frattali.
Sto preparando le dispensine per i ragazzini, presto le giro a tutti per avere consigli su come simpatizzarle, eliminare parti noiose, tirare fuori dei giochi..per esempio volevo iniziare facendo cercare loro forme geometriche nel bosco..

giovedì 16 aprile 2009

OLA!


allora sentii Mazarols crew e dissero che in casetta alpina dovrebbe esserci tutto..

abbiamo il bagno ma niente doccia

ah
lunedì raccogliamo 10 euri a testa per la spesa se vi va bene
e ci organizziamo per gli spostamenti

ricordate il sacco a pelo e il materassino we have no bedz


baciotti


a lunedì che sogniamo

venerdì 10 aprile 2009

Cison..anche i ragazzini

Per il 24 ho pensato una nuova attività per i ragazzini, magari da fare al posto dei mulinetti (non ho voglia, ma se qualcuno lo vuole fare è libero!): costruiamo compassi aurei, grandi, piccoli, grandissimi..poi andiamo nel bosco con i ragazzini a cercare le proporzioni, facendo le foto. Legno e mezzi li posso procurare io.

Per le altre attività ricordo come confermate quella di Heidegger Cazzulato (abitare con il cordino) e la pagnottona micaelosa.Porto carta e cose che lascino traccia se avanza tempo (sicuramente), così si può disegnare e fare qualche gioco...io pensavo anche ad un fotofumetto sullo stile mitico di Batmac, o alla stopmotion 1:1...e tutto l'improvvisabile se serve!

giovedì 9 aprile 2009

W gli alpini!


allora alcuni di voi non lo sapevano ma abbiamo avuto un problema circa il luogo del soggiorno a Cison...perchè la Pro Loco non ha dato al Mazarol l'ok per l'ex scuola di Gai come negli scorsi anni
vabbè

MA


abbiamo risolto....Ivo Alfonso e co. ci hanno trovato una sistemazione vicina al prato...nella Casetta degli Alpini..chi è già pratico di Cison si ricorderà dov'è
quindi come sempre ..rinnovo il mio amore per il Corpo degli Alpini :D

vi aggiorno sul necessaire a giorni

importante: possiamo andare su solo dal 22 Aprile..non prima causa G8
quindi il 22 Aprile mattina saremo su

venerdì 3 aprile 2009